A cura di Paolo Russo e Gianmarco Torrigiani

A scuola bambini e ragazzi hanno diritto di sentirsi sicuri e protetti sempre. Purtroppo, però, gli episodi di bullismo sono sempre più frequenti anche in tenera età. Come si evince, ad esempio, nel secondo Rapporto sulla Scuola e l’Università realizzato dall’Eurispes, pubblicato nel 2024 ed edito da Giunti Scuola, l’82% dei docenti intervistati ha dichiarato di aver rilevato la presenza di numerosi episodi di bullismo sin dalla scuola primaria.
La nuova normativa contro il bullismo: evoluzione legislativa e definizione
Il proliferare di tale fenomeno ha indotto il legislatore italiano a intervenire con sempre maggiore frequenza sull’argomento, con normative mirate ad arginare il fenomeno e a individuare strumenti di prevenzione del bullismo e del cyberbullismo.
Proprio di recente è stata pubblicata la legge 17 maggio 2024 n. 70 recante “Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo” che ha modificato la Legge n. 71/2017 (c.d. “Legge Ferrara”), che aveva inteso concentrare la propria azione al solo fenomeno del cyberbullismo: per la prima volta, adesso, viene fornita una definizione normativa del termine bullismo, indicato come
“l’aggressione o la molestia reiterate, da parte di una singola persona o di un gruppo di persone, in danno di un minore o di un gruppo di minori, idonee a provocare sentimenti di ansia, di timore, di isolamento o di emarginazione, attraverso atti o comportamenti vessatori, pressioni o violenze fisiche o psicologiche, istigazione al suicidio o all’autolesionismo, minacce o ricatti, furti o danneggiamenti, offese o derisioni”.

Inoltre, con riferimento ai minori di 14 anni la normativa appena varata è intervenuta modificando la c.d. Legge minorile (R.D.L. n. 1404/1934) e riformulando le misure coercitive di intervento non penale per giovanissimi dalla condotta socialmente inaccettabile.
Laddove il minore dia prova di irregolarità della condotta e del carattere, ovvero quando tenga
“condotte aggressive, anche in gruppo, anche per via telematica, nei confronti di persone, animali o cose oppure lesive della dignità altrui”
sarà compito del Procuratore della Repubblica presso il tribunale per i Minorenni a valutare l’attivazione in favore del minore – sotto la direzione e il controllo dei servizi sociali – di un percorso di mediazione e interventi di natura rieducativa e riparativa (ad esempio: volontariato sociale, partecipazione a laboratori teatrali, attività sportive, artistiche, etc.) idonei a sviluppare sentimenti di rispetto nei confronti degli altri e ad alimentare dinamiche relazionali sane e positive tra pari e forme di comunicazione non violente.
Famiglia e scuola: un’alleanza educativa da tutelare

Un ruolo importante è naturalmente affidato alla famiglia (che ha il compito di educare al meglio il minore) e alla scuola (che deve vigilare sul comportamento degli alunni ad essa affidati): la culpa in educando e la culpa in vigilando, infatti, generano specifiche forme di responsabilità civile e numerose sono ormai le sentenze che dispongono severe condanne al risarcimento dei danni subiti dalle giovani vittime.
 Famiglie e scuola devono in ogni caso sempre collaborare, anche nell’ottica di un’alleanza educativa, per fare fronte comune quanto alla prevenzione dei fenomeni.
Ciò anche tramite il Patto educativo di corresponsabilità, ossia quel contratto che, fin dal momento dell’iscrizione a scuola, impegna le famiglie a condividere con la scuola i nuclei fondanti dell’azione educativa.
Ciò in quanto,
“Il punto cruciale è quello dell’incontro di base fra genitori e insegnanti, forma concreta dell’incontro fra Scuola e Società: se questo incontro fallisce, la struttura non vive”
(Gianni Rodari – A scuola di fantasia).
Peraltro, tale corresponsabilità tra Scuola e genitori per l’educazione delle nuove generazioni è tra i principi fondamentali espressi dalla Costituzione negli artt. 30, 33 e 34.
Tuttavia il rapporto Eurispes sopra richiamato ci rappresenta un dato assai preoccupante. Infatti:
- oltre la metà dei docenti delle primarie e medie (54,5%) ha sperimentato ingerenze dei genitori nelle scelte relative ai metodi e ai contenuti dell’insegnamento;
 - quasi la metà (49,1%) si è sentito contestare almeno qualche volta voti/giudizi dai familiari degli alunni;
 - il 51,2% degli insegnanti ha ricevuto contestazione in merito alle misure disciplinari irrogate;
 - il 16% dei docenti ha ricevuto minacce da parte dei genitori degli alunni;
 - un docente su 10 di primarie e medie ha persino subito episodi di vera e propria violenza da parte dei genitori.
 
Ciò che emerge dalla lettura di tali dati e che preoccupa è il rischio di uno sgretolamento dell’alleanza scuola-famiglia, ciò rendendo sempre più complesso l’esercizio di un corretto intervento educativo nei confronti dei minori.

A cura di Paolo russo e Gianmarco Torrigiani
Avv. Paolo Russo, Foro di Firenze.
Si occupa di responsabilità civile, risarcimento del danno, diritto minorile e scolastico, bullismo e cyberbullismo, tutela dei soggetti fragili e dei diritti della persona.
Collabora con le riviste giuridiche de “Il Sole 24 Ore” e “Wolters Kluwer Italia”, è formatore in Corsi e Master in materia di danno alla persona e in materia di prevenzione e contrasto ai fenomeni del bullismo, del cyberbullismo e del disagio giovanile, nonché relatore a numerosi Convegni nazionali.
È Presidente Nazionale dell’Associazione “Contrajus APS”, che tratta questioni sociali e giuridiche inerenti ai soggetti fragili. È Vice Presidente Nazionale dell’Associazione “Avvocatura e Famiglia”, nonché Presidente della Sezione fiorentina della medesima
Avv. Gianmarco Torrigiani, Foro di Firenze.
Impegnato da anni nella tutela dei diritti civili. Si occupa di responsabilità civile, risarcimento del danno, diritto civile e penale minorile e tutela dei soggetti fragili.
Laureato in giurisprudenza e Autore di una tesi in diritto civile dal titolo: “Bullismo e cyberbullismo. Tutele, responsabilità civili e profili risarcitori”.
È componente del Direttivo Nazionale e Tesoriere dell’Associazione “Contrajus APS”, che tratta questioni sociali e giuridiche inerenti i soggetti fragili. È Vice Presidente della Sezione fiorentina dell’Associazione “Avvocatura e Famiglia”
Bibliografia – sitografia
- Chomsky, N. (1976). Reflections on language. Londra: Temple Smith. Trad. it: Riflessini sul linguaggio, Torino, Einaudi, 1981.
 - Chomsky, N., Piattelli-Palmarini, M., Salaburu Exteberria, P., Uriagereka, J. (2009). Ok mind and language: a dialogue with Noam Chomsky in the Basque country. Oxford: Oxford University Press.
 - Cottini L., D’Agostini M., Emili A.E., Munaro C., Pascoletti S. (2023). Autismo, video modeling e realtà aumentata. Itinerari inclusivi per un’educazione di qualità, Roma, Carrocci Editore.
 - D’Agostini, M., Munaro, C. (in stampa settembre 2024). Realizzare Video Modeling personalizzati. Tecnologia e didattica facilitatori di apprendimenti, Roma, Editoriale Anicia.
 - Deci, E. L., & Ryan, R. M. (1985). Intrinsic Motivation and Self-Determination in Human Behavior. Springer Science & Business Media.
 - Vivanti, G. (2023, seconda edizione). La mente autistica. Le risposte della ricerca scientifica all’enigma dell’autismo, Firenze, Hogrefe.
 - Ryan, R. M., & Deci, E. L. (2000). Self-determination theory and the facilitation of intrinsic motivation, social development, and well-being. American Psychologist, 55(1), 68–78.
 - Ryan, R. M., & Deci, E. L. (2017). Self-Determination Theory: Basic Psychological Needs in Motivation, Development, and Wellness. Guilford Publications.
 - Organizzazione Nazioni Unite (2006), La convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità
 - APA – American Psychiatric Association (2014), DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Raffaello Cortina, Milano (ed. or. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders: 5th Edition, American Psychiatric Publishing, Arlington, vi, 2013).